Come si scrive: ce o c’è?
Si scrive ce o c’è? Questo è uno degli errori che più frequentemente si compiono utilizzando la scrittura intuitiva del cellulare. Se non prestate attenzione, il T9 corregge automaticamente il ce in c’è e viceversa. Eppure tra i due elementi c’è una differenza sostanziale.
Ce è la forma assunta dalla particella «ci¹» davanti ai pronomi “lo, la, li, le, ne”.
Ad esempio:
«Mattia ti ha mostrato il regalo di Franco? No, ce lo mostra oggi quando viene a trovarci.»
«Ce la mangiamo tutta, questa torta.»
«Ce li compri i biscotti, se vai al supermercato?»
«Dove sono le valigie? Sono al piano di sotto, ce le porta più tardi Elena.»
«Ce ne sono di cose da spiegare (anche in questo blog).»
Ho usato volutamente il termine particella, perché ci e, quindi, anche il ce, oltre che pronome (usato con varie funzioni, ve ne parlo qui, in un articolo dedicato ai 3 usi di «ce»), può essere anche avverbio di luogo: la regola rimane la stessa. Per esempio: “I tuoi vanno al mare d’estate? Sì, ce li porto io [li porto là io]” oppure “Quanti mobili sono rimasti dentro quella casa? Ce [là, in quella casa] ne sono rimasti tanti”. Allo stesso modo, ci si comporta quando è rafforzativo.
Si scrive c’è quando, invece, utilizziamo il verbo “esserci” (nel senso di trovarsi, starci, esistere). La particella ci perde la i per elisione di fronte a “è”, la terza persona singolare del verbo.
Ricapitolando, a seconda del contesto e della necessità linguistica ed espressiva che abbiamo:
- Si scrive c’è quando si tratta della terza persona del verbo esserci.
- Si scrive ce quando stiamo utilizzando la particella ci davanti ai pronomi lo, la, li, le, ne.
Note di approfondimento
¹Ci, per essere precisi, è un pronome personale atono, che non ha accento proprio e che ha normalmente posizione proclitica, cioè precede il verbo, tranne in cinque casi in cui sono enclitici, ovvero si trovano dopo il verbo e formano con lui un’unica parola: questo accade quando sono in abbinamento ad un imperativo affermativo, ad un gerundio presente o passato, ad un participio passato che abbia funzione di proposizione subordinata, ad un participio presente e ad un infinito. Notate come la posizione enclitica è obbligatoria quando il verbo è all’imperativo (che è un modo finito) oppure è in un modo non finito.
Si può scrivere c’è lo dovrebbe
No, nel caso da lei citato, si scrive «ce» senza apostrofo. Le inserisco la particella in una frase, per farle un esempio: «Ce lo dovrebbe saper dire domani, se viene in gita oppure no». Significa che la persona in questione sta decidendo in queste ore se andare in gita o meno e ci dovrebbe dare il suo parere, ovvero ce lo dovrebbe comunicare, nel senso di lo dovrebbe comunicare “a noi”, domani.
si scrive “ce una grande piscina” oppure “c’è una grande piscina”?
Buon pomeriggio Sonia,
benvenuta nel blog! 😀
Si scrive: “C’è una grande piscina”. Si tratta, in questo caso, della terza persona singolare del verbo esserci, quindi la grafia corretta è c’è.
Ok, è chiaro, ma si può dire “c’è sfuggito?” oppure “c’è andato”?
Grazie!
Buonasera Maria,
benvenuta nel blog!
Sì, certo, lo puoi dire, con l’avvertenza che nel primo caso il ce apostrofato ha funzione di pronome (a chi è sfuggito? a noi = ce), nel secondo si tratta di un avverbio di luogo (lui c’è andato = lui è andato là).
Ne ho parlato in questo post:
L’uso della particella ce: le tre funzioni fondamentali
Grazie. In realtà pensavo che non fosse corretto elidere con l’apostrofo la lettera “i” con la “e”…