Un dubbio di ortografia che sorge di frequente è: come si scrive perché? Qual è la sua grafia esatta? Capita, infatti, di vederlo scritto con l’accento grave o, addirittura, con l’apostrofo.
La grammatica ci dice che perché si scrive solo e soltanto con l’accento acuto sulla vocale finale.
La e finale di perché, infatti, è chiusa, si pronuncia cioè stretta. Va segnata, perciò, con l’accento grafico acuto (´), ovvero con un trattino obliquo che va dal basso verso l’alto.

«Perché» dal punto di vista della morfologia
Ora che abbiamo visto come si scrive correttamente perché, ti faccio un breve appunto su cos’è perché dal punto di vista della morfologia. Perché, rispetto alla funzione che può svolgere nel testo, è un avverbio e una congiunzione.
È un avverbio interrogativo, quando viene usato in interrogazioni dirette, segnate alla fine dal punto di domanda, o in interrogazioni indirette. Serve a domandare qual è la causa di un fatto, di un avvenimento, il motivo di un pensiero o di un ragionamento oppure lo scopo per cui si compie una certa azione, si fa una data affermazione o si sostiene un’opinione.
È una congiunzione subordinante di tipo causale, quando viene usato in una frase per indicare un rapporto di causa. Il perché congiunzione introduce, infatti, una proposizione causale che chiarisce, specifica la causa di ciò che è enunciato nella proposizione reggente: per esempio, studio la grammatica perché mi piace scrivere correttamente.