Io era tra color che son sospesi,
e donna mi chiamò beata e bella,
tal che di comandare io la richiesi.
Dante Alighieri, Inferno Canto II, vv. 52-54
Dante si trova tra le anime del Limbo, sospese perché sono costrette in una condizione da cui desiderano uscire ma senza riuscirvi. Quando questa mattina ascoltavo il professor Sabatini parlare di questi versi della Divina Commedia, il mio pensiero è corso a quest’ultimo anno e a questi ultimi mesi in particolare. Siamo sospesi in una situazione che non abbiamo creato noi, in cui ci siamo ritrovati, ogni giorno con la speranza di vedere presto arrivare la soluzione.
Nel racconto della Commedia, Dante viene poi chiamato da Beatrice: e una donna, beata e bella, mi chiamò, così che spontaneamente non potei far altro che di chiederle di comandarmi ciò che lei desiderava. I suoi occhi brillavano più delle stelle.
Sono sempre le stelle a guidarci nel nostro cammino. È guardando a loro che possiamo tracciare la mappa che ci fa superare ogni difficoltà, ogni mare mosso, ogni tempesta. Anche nei momenti più bui brillano per noi. Quando le nuvole le coprono, il loro ricordo ci fa andare avanti. Perché, alla fine, arriva sempre la schiarita.
